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Questa (s)conosciuta ANSIA

Tutti nella vita abbiamo vissuto sensazioni di ansia ma davvero sappiamo perchè viene e qual è la sua funzione?


L’ansia è un’emozione e non è solo qualcosa di fastidioso. Contribuisce alla nostra sopravvivenza e sicurezza ed è utile per preservare la specie umana. Per questo è impossibile eliminarla completamente. Tra l’altro, vivere senza ansia, non sarebbe neanche auspicabile, in quanto chi non ha paura di niente ha maggiori probabilità di trovarsi in situazioni pericolose!

L’ansia è un insieme di sensazioni del corpo e di pensieri che ci rendono consapevoli che sta per accadere, o potrebbe accadere, qualcosa di spiacevole.

L’ansia e il panico hanno ordine nel meccanismo di attacco-fuga, del quale sono dotati tutti gli esseri viventi. Quando percepiamo un cambiamento che potrebbe essere “pericoloso”, siamo predisposti automaticamente ad attaccare o fuggire. E’ un sistema di sopravvivenza, ci è servito fin da quando eravamo “primi uomini” per evitare la morte.

Ci serve ancora oggi per poter attraversare la strada senza essere investiti, per evitare l’attacco di un animale feroce, per scappare da casa in caso di incendio, ecc…

Se una certa ansia non ci comunicasse che dobbiamo stare all’erta, saremmo più esposti a correre dei pericoli.

Il corpo umano, di fronte a qualcosa che percepisce come una minaccia, innesca automaticamente una reazione di allarme, anche quando non esiste un pericolo di vita reale.

Immagina di star attraversando la strada sulle strisce pedonali. Improvvisamente, ti accorgi che un’auto non rallenta per darti la precedenza e si sta dirigendo velocemente verso di te. Cosa fai? Senza pensarci, cominci a correre verso il marciapiede.

Questo grazie al tuo sistema di attacco-fuga che ha fatto si che tu sia stato molto vigile e ti sia messo a correre per non essere investito.

Che cosa succede nel nostro cervello?

L’amigdala è un piccolo nucleo a forma di mandorla che fa parte del sistema limbico, che è una delle aree più antiche del nostro cervello. E’ una sorta di “centralina” di allarme nel nostro sistema di pericolo che si attiva quando siamo di fronte a una situazione potenzialmente minacciosa.

Il nostro corpo reagisce quindi attivandosi dal punto di vista fisiologico. Ecco cosa succede:

  • Si dilatano le pupille, per vedere più in profondità

  • Il respiro si fa più veloce per ossigenerete il sangue

  • Il cuore batte all’impazzata per portare più sangue ai muscoli

  • Aumenta la tensione muscolare delle gambe per essere più pronti a reagire

  • Inibisce l’attività digestiva perchè convoglia la circolazione sanguigna in parti del corpo più importanti

  • Aumenta la secrezione dell’adrenalina per preparare lo stato di allerta.

Tutte queste condizioni fisiche vengono però vissute da chi le vive come sgradevoli e spesso non capiamo il motivo della nostra tachicardia o del respiro affannoso.

Per fortuna noi mammiferi, nel nostro cervello abbiamo un’altra parte molto importante: la neo-corteccia, ovvero lo strato di sostanza grigia che ricopre la superficie esterna del cervello. Nello sviluppo evolutivo si è formata in un secondo momento ed è la sede nostre capacità cognitive. E’ coinvolta nella memoria, nell’apprendimento, nel pensiero, nella comprensione del linguaggio, nell’attenzione e nella coscienza.

La corteccia, essendo di sviluppo più recente rispetto all’antico sistema limbico con l’amigdala, ci distingue dai nostri progenitori che ragionavano solo con l’amigdala. Siamo dotati anche di pensiero razionale, ma in alcuni momenti il nostro sistema limbico, quello più “antico”, si fa sentire prepotentemente.

Quindi abbiamo capito che un po’ di ansia ci serve per la sopravvivenza, ma non serve solo a questo.

Immagina di avere una prestazione importante da fare domani (come ad esempio un esame). Avere un po’ di ansia ti serve per attivarti per prepararti e non sottovalutare lo studio per questo esame. Il problema però si verifica quando l’ansia diventa troppa ed è quindi disfunzionale e invalidante.

L'ansia ha queste principali componenti:

  • La componente fisiologica, ovvero come il corpo prepara l’organismo ad affrontare la minaccia. Si hanno una serie di sintomi fisici come: respiro corto e affannoso, tachicardia, sudorazione, il flusso sanguigno verso i più importanti gruppi muscolari aumenta e le funzioni del sistema immunitario e di quello digestivo diminuiscono.

  • La componente emotiva: le emozioni spiacevoli che viviamo, come paura, apprensione, ansia e preoccupazione.

  • La componente comportamentale: quello che facciamo. Possiamo evitare la situazione ci fa vivere queste sensazioni, oppure attaccare, scappare, bloccarci…

  • La componente cognitiva, ovvero i pensieri che abbiamo, quello che diciamo a noi stessi rispetto a quello che stiamo vivendo. Infatti, un ruolo cruciale, è svolto dagli schemi cognitivi connessi alle sensazioni di pericolo, a causa dei quali la realtà esterna viene vissuta come estremamente pericolosa e il se stessi come estremamente vulnerabili. Spesso le persone che soffrono di un disturbo d’ansia hanno un pensiero catastrofico, pensando e prevedendo sempre scenari molto negativi.

E quando l’ansia è troppa?

Il disturbo d’ansia generalizzata è quindi caratterizzato da un persistente e diffuso stato di preoccupazione e ansia, eccessivo rispetto alle circostanze. Si definisce l’ansia come “generalizzata” quando riguarda numerosi eventi e situazioni e non è legata a paure specifiche.

E’ un disturbo molto comune, le statistiche dicono che caratterizza circa il 3% della popolazione.

Come già detto, tutti sono ansiosi in alcuni momenti della vita o in alcune circostanze. Chi soffre di ansia generalizzata, però, è pesantemente disturbato nel suo funzionamento quotidiano.

Pensa che le persone che soffrono di un disturbo d’ansia possono trascorrere oltre la metà del tempo della loro giornata a preoccuparsi di eventi che non si verificano!

Quali sono le cause dell’ansia generalizzata?

Lo sviluppo dell’ansia generalizzata è dovuto alla combinazione di più cause:

  • La nostra personalità. Il nostro modo di pensare, di reagire, di relazionarci con gli altri. Le persone ansiose solitamente si descrivono come sensibili ed emotive. La nostra personalità a sua volta è frutto dell’unione di componenti genetiche e ambientali. I fattori genetici sono importanti, infatti le persone ansiosi, spesso ritrovano caratteristiche comuni a qualche membro della famiglia. Ma anche i fattori ambientali sono importanti: l’educazione ricevuta contribuisce, in maniera positiva ad aumentare il senso di sicurezza e in maniera negativa a rafforzare l’insicurezza.

  • Gli eventi della vita. Tutti durante la vita siamo esposti a situazioni che richiedono cambiamenti e adattamenti. A volte, un grande problema o tanti piccoli problemi possono rappresentare per noi una forte minaccia.

  • Il nostro modo di interpretare le cose. Le persone ansiose tendono ad interpretare come minaccioso tutto ciò che succede. Questo è causato dalle esperienze di vita precedenti, da eventi stressanti, dai comportamenti o dagli insegnamenti dei genitori o di altre persone di riferimento.

Oltre all’ansia generalizzata si ritrovano anche questi disturbi in cui è presente ansia:

  • Gli attacchi di panico, caratterizzati dalla paura di impazzire o di morire

  • Le ossessioni e compulsioni

  • Le fobie (degli insetti, di parlare in pubblico, dei mezzi di trasporto, di arrossire o di vomitare in pubblico,)

  • Il disturbo post-traumatico (in seguito ad eventi traumatici o altamente stressanti).




Se senti che la tua ansia pervade la tua quotidianità ed interferisce con la tua vita familiare, sociale e lavorativa chiedi aiuto ad uno psicoterapeuta.

Lavorerete insieme per capire la natura della tua ansia, la sua origine e soprattutto sarai guidato a ristrutturare i tuoi pensieri che ti causano ansia e gestire i sintomi che ti creano disagio.


La psicoterapia cognitivo-comportamentale si articola nell’uso di:

- tecniche cognitive, per aiutare la persona a trovare pensieri più funzionali

- tecniche comportamentali, come training di rilassamento, controllo dell’iperventilazione, distrazione, desensibilizzazione sistematica, esposizione alle situazioni temute.

E i farmaci?

Si tratta prevalentemente di benzodiazepine, che sono molto efficaci nel ridurre i sintomi dell’ansia ma hanno una serie di svantaggi:

  • Riducono la lucidità del pensiero,

  • Provocano sonnolenza,

  • Chi li prende ha bisogno di aumentare sempre di più la dose per ottenere gli stessi effetti,

  • Provocano dipendenza,

  • Risolvono “superficialmente” il problema. I sintomi dell’ansia si riducono ma tu non hai imparato a gestire autonomamente la tua ansia e non hai capito come fronteggiare le situazioni che ti causano stress.

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